Settanta milioni di euro. Sarebbe questa la cifra ipotizzata per riqualificare l’ex ospedale cittadino «degli Infermi» di Biella e trasformarlo nella scuola allievi per la polizia penitenziaria. Almeno questa sembrerebbe l’intenzione leggendo la nota con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha comunicato che «il comitato paritetico Giustizia/Mit ha deciso che, a seguito di istruttoria degli uffici competenti dei due ministeri, verrà richiesto al Ministero dell’economia e delle finanze lo stanziamento delle risorse necessarie per il recupero e l’adeguamento dell’ex ospedale “degli Infermi” di Biella e dell’ex Caserma Cesare Battisti di Nola (Na) da destinare a scuola per Agenti penitenziari». Una richiesta nero su bianco che vede la regia del sottosegretario alla giustizia (con delega alla Polizia penitenziaria), il fratello d’Italia Andrea Delmastro Delle Vedove, biellese e in corsa con un suo candidato Sindaco per le elezioni amministrative nel capoluogo laniero piemontese che si terranno a giugno in contemporanea con le europee e le regionali.

L’ex Ospedale «degli Infermi» è una ferita aperta nel cuore di Biella dopo che, 10 anni fa, il nosocomio cittadino venne trasferito nella nuova struttura alle porte della città dopo 25 anni di attesa. Dal 2014, infatti, gli oltre 53 mila metri quadrati dell’ex ospedale (in parte sotto vincolo della sovrintendenza per un’ala costruita dall’architetto razionalista Giuseppe Pagano durante il Ventennio) sono abbandonati. Diverse inchieste giornalistiche, negli anni, ne hanno documentato l’abbandono e il costante declino ma la proprietaria del manufatto, la Regione Piemonte, non è mai andata oltre generiche disponibilità alla vendita e al cambio di destinazione d’uso.

A poco più di un mese dal voto arriva però l’annuncio: la Regione Piemonte (anche questa al voto a giugno e governata dalla destra) avrebbe deciso di concedere in usufrutto gratuito l’ex «degli Infermi» al dipartimento di polizia penitenziaria. Ad oggi però non risulta nessun atto formale della giunta Cirio a riguardo, nonostante le dichiarazioni riportate dalla stampa locale questa settimana. Anche la comunicazione sul sito del Mit è una generica richiesta di stanziamento sulla quale sono già state annunciate due interrogazioni parlamentari di Marco Grimaldi dell’Alleanza Verdi e Sinistra e di Andrea Orlando del Pd.

Secondo il sottosegretario Delmastro, però, il termine lavori sarebbe addirittura previsto per il 2027, cioè tra neanche tre anni. L’iter amministrativo dovrà quindi prevedere un passaggio formale anche nel comune di Biella e la scommessa dei meloniani è che a giugno il loro candidato, Marzio Olivero, si imponga nelle urne contro la giovane candidata del campo progressista (Pd, Avs, 5 Stelle e civici) Marta Bruschi.

Proprio le sorti dell’ex ospedale sarebbero state al centro di una rissa sfiorata tra Delmastro e il suo candidato Sindaco Olivero, lo scorso 5 aprile, durante una cena elettorale di Fratelli d’Italia a Biella. In quell’occasione ad accendere gli animi era stata la proposta di Olivero di demolire l’ex nosocomio cittadino provocando, davanti a 100 commensali, la reazione furente del sottosegretario che per ben 3 volte era stato trattenuto dalla sua scorta. La scorta del sottosegretario, per la prima volta nella storia della Repubblica, è stata affidata ad agenti della polizia penitenziaria di Biella. Quelli stessi agenti che sono stati protagonisti del noto capodanno biellese a Rosazza dove è partito un colpo di pistola ferendo il genero proprio dell’ex capo scorta di Delmastro. La prossima settimana sono attese le dichiarazioni ai Pm del deputato di FdI Emanuele Pozzolo. Proprio Pozzolo risulta, ad oggi, l’unico indagato per il colpo che partì quella notte a meno di sue nuove clamorose rivelazioni.

L’annuncio di Delmastro mira quindi, da un lato, a far dimenticare quella notte di Capodanno ma anche ad accreditarsi come colui che interviene a favore del territorio sanando una ferita aperta per la città con una “scuola di polizia”. Una doppia sfida non solo lanciata alla coalizione avversa ma anche ai suoi competitor interni, a partire dal ministro Gilberto Picchetto, biellese come lui.

Proprio il centro sinistra biellese ha subito bollato l’iniziativa come «spot elettorale, dopo ben cinque anni di governo della città e della Regione, in cui nulla è stato fatto in tal senso». «Il recupero dell’ospedale», continua la coalizione che sostiene Bruschi, «deve passare attraverso un percorso condiviso, dal basso, che coinvolga la cittadinanza e le associazioni e non imponendo scelte dall’alto». Oltre la tempistica dell’annuncio a destare perplessità sono anche i tempi dichiarati per la fine lavori; quel 2027, al quale probabilmente, se si dovessero trovare davvero le risorse, si arriverà ad inaugurare solo il cantiere.

In questo mese, però, è probabile che la campagna elettorale a Biella si incentrerà proprio su questo progetto. Il candidato sindaco della destra centro Olivero, dopo la rissa sfiorata ad aprile con il sottosegretario, si è subito riposizionato sposando il progetto. Delmastro, nei fatti, vuole trasformare le elezioni amministrative di giugno in una sorta di referendum su di lui, per dimostrare non solo di avere l’egemonia sul centro destra ma anche sull’intera città.